sabato 3 maggio 2008

Se è per questo, ognuno ha anche lo stalker che si merita

Uma Thurman avrà i suoi guai, ma anche io non me la passo malaccio. Oggi sono stata seguita e abbordata, appena uscita dalla Rinascente. Prima si è rivolto a me in inglese, pensando che fossi straniera. Poi ha messo in atto il brillantissimo clichè del forse-ci siamo-già-visti-da-qualche-parte. All'Executive Lounge, diceva lui, e non chietemi cos'è, ma il nome e la zona (C.so Como) già dicono tutto. Comunque, siccome sono fessa, ad un certo punto gli ho anche dato corda tanto che dopo che la conversazione aveva raggiunto picchi di comicità impensabili ("Sono sicuro di averti già vista, fai per caso un lavoro pubblico?" "Mah forse qualche donna di tua conoscenza legge Gr...." "Ci sono! Fai la commessa in centro!") lui ha insistito per lasciarmi il suo numero di telefono e, mentre mi tendeva il biglietto da visita, ha pronunciato la frase che mi ha regalato il primo momento Lauren Hutton della mia vita: «Chiamami pure quando ne hai bisogno».

3 commenti:

  1. Io muoio dalla voglia di sapere che professione c'era scritta, sul biglietto da visita.

    (il nome no, quello ce l'hai tu e lo potrai cercare negli elechi dell'agenzia delle entrate)

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  2. Ti lascio il mio indirizzo e-mail.
    Scrivimi pure, quando ne hai bisogno.
    E se non sai come dire,
    se non trovi le parole
    non ti devi preoccupare,
    io saprò capire.

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  3. Akille: la professione non era precisata. Purtroppo.

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