martedì 16 settembre 2008

Pliz visit Itali

Scusate, ma questi che cianciano (l'ultimo in ordine di tempo: Gasparri qualche minuto fa a Ballarò) che Alitalia non si poteva assolutamente vendere ai francesi perché avrebbero spostato i voli internazionali a Parigi e sarebbe stata una grave perdita per una nazione "che basa il Pil sul turismo" non vi fanno ridere? Intendo la frase "nazione che basa il suo Pil sul turismo". A voi sembra di vivere in una nazione che basa la sua economia sul turismo? Una nazione la cui principale città del nord ad agosto si svuota come se fosse scoppiata un'epidemia di colera? Una nazione con gli alberghi più cari del mondo per rapporto qualità-prezzo? Un paese dove i treni sono sempre in ritardo, dove persino sugli Eurostar se succede un guasto l'annuncio lo fanno solo in italiano e se il treno è pieno zeppo di stranieri chi se ne frega, si aggiusteranno (di ritorno da Venezia, due settimane fa). Una nazione con i bar più brutti del mondo e con i camerieri più scortesi dell'universo? E vogliamo parlare dei taxi?
Già che ci siamo: io agli stranieri non avrei venduto solo Alitalia, ma l'Italia intera. Potessi scegliere, però, non la venderei ai francesi, ma agli americani dando loro un unico, semplice mandato: gestitela come un enorme parco tematico. Come una gigantesca Disneyworld. O come il Gran Canyon. O Yellowstone. Gestitela voi, che il turismo lo sapete fare davvero. A noi lasciate il compito di fare quello che sappiamo fare meglio: litigare per i parcheggi, fare le corna in macchina, picchiarsi allo stadio, qualsiasi cosa, insomma, pur di fornire quel tocco di genuino folclore che sicuramente manca a posti come Disneyworld e che renderebbe l'esperienza all'interno del parco tematico Italia estremamente realistica. Sarà un successo, ne sono sicura.

6 commenti:

  1. E quanto sono scortesi i bigliettai alla stazione dei treni? Ne vogliamo parlare?

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  2. d'accordo su tutto.
    però io la venderei ai francesi, l'italia. altrochè...

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  3. eh basiamo male perchè francia e spagna hanno più turisti di noi. :)

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  4. Chamberlain: certo, per carità. ovvio che la mia era un'esagerazione. ci sono bar belli, alberghi belli (però molto più cari, a parità di servizi, di quelli americnai, ad esempio), treni in orario. però è assurdo che lo menino con questa storia del grave danno al turismo quando i servizi in questo paese sono la cosa peggiore che ci sia. ed è la loro scarsa qualità che fa male al turismo. non certo il fatto che per andare a New York uno avrebbe dovuto passare per Parigi.

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  5. hai troppa ragione (purtroppo). Mi vedrei bene venduta agli USA, però.

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