Farsi venire a prendere sotto casa dalla macchina con autista gentilmente messa a disposizione dalla griffe che presenta il profumo e che vi ha gentilmente invitato. Andare alla presentazione (meglio: workshop) del griffatissimo profumo e ascoltare per venti minuti un distinto signore indiano parlare in inglese oxfordiano di vision, fragrance, fruitness, woody, harmony e altre cose così. Prendere diligentemente in mano i pezzettini di carta imbevuti delle varie essenze, portarli al naso con aria fintamente sapiente, annuire, annusare ancora, annuire, annusare, annuire. Il tutto circondate da un gruppo di sciurissime giornaliste del settore beauty che annusano e annuiscono epperò anche un po' si lamentano perché insomma siamo venute fin qui e non c'è niente da bere neanche uno champagnino.
Finito il workshop tornare alla macchina che vi ha fino a a quel momento aspettato, e a precisa domanda dell'autista: "Sono a sua disposizione ancora per due ore. Dove vuole che la porti, signora?", immaginare per un momento di rispondere: "Mi porti a fare shopping, prima tappa Hermès, poi Prada e Dior", ma molto più pragmaticamente poi dire: "Sarebbe così gentile da portarmi all'Esselunga?".
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Almeno ti sei fatta aiutare con i sacchetti?
RispondiEliminaBel pezzo, mi hai regalato un sorriso :)
Ti adoro
RispondiEliminaDario
Secondo me farsi accompagnare all'Esselunga da un'autista è molto, molto chic.
RispondiEliminaE' vero, è scicchissimo.
RispondiEliminaSono invidiosa.
Ti odoro
RispondiEliminaCarliseppe
Vi adoro. Lo vedete che è reciproco?
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