venerdì 16 gennaio 2009

De André è morto, ma la Guzzanti è viva e vegeta

Gli amici di Rolling Stone - a cui voglio persino bene, pensa un po' - hanno avuto la geniale pensata di mettere su una bella polemicona sulla celebrazione del decennale della morte di De André andata in onda chez Fabio Fazio. A parte che già qui si parla di un morto, a parte che la trasmissione risale a una settimana fa, a parte che con tutte le cose che ci sono al mondo ancora di De Andrè che palle, a parte tutto questo, dicevo, dopo gli articoli chilometrici di Madeddu e Bordone (voglio bene anche a loro, pensa un po') a Rolling Stone hanno l'ulteriore pensata di chiedere a Sabina Guzzanti un suo illuminato pensiero sulla vicenda. E quella che fa? Scrive un pezzo che - dopo una breve premessa sulle modalità con cui le è stata fatta la richiesta - fa così: "Da due tre mesi ho preso a svegliarmi tardi tardi. Effetto della tourné. Ora non sono nemmeno in Italia. Prove di esilio. Sarà più sano che me ne vada? Che ci sto a fare in un paese dove non posso fare film, non posso fare tv e come apro bocca mi linciano? ". Il tutto prosegue con un minimo ricordo personale di De André inframezzato da accuse per la mancanza di libertà di parola in televisione, sull'Italia cattiva che non le fa fare film, sul cristianesimo ipocrita e cose così. Ora, siccome, cari amici di RS, la retorica della celebrazione post mortem sarà pure fastidiosa, siamo tutti d'accordo, ma altrettanto se non di più lo è quella del vittimismo fuori contesto, facciamo così: non si parla più di De André, ma voi toglieteci dai coglioni l'opinionista Guzzanti. Grazie.

4 commenti:

  1. ieri mi arriva una di quelle telefonate che appartengono alla specie "sono qui a chiederti conto di un articolo che mi hai promesso e non hai ancora mantenuto"
    quelle telefonate che, tu sai, in genere vengono accolte con "ho la pasta sul fuoco, un principio di allagamento in bagno e i bambini che piangono - certo che ho dei bambini, sei gemelli, non te ne avevo mai parlato?"
    ero talmente sconvolta, che ho detto la verità: "sto leggendo un articolo della guzzanti su de andré. in questo momento, ero alla frase Dopo l’ultimo concerto che Fabrizio ha fatto a Roma pur sapendo che stava morendo sono stata piuttosto petulante nell’esprimere il mio disappunto perché non aveva cantato don rafaè."
    la committente ha capito e mi ha compianto.
    (e poi si scrive tournée, è femminile, capre.)

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  2. Sono anni che sogno di scrivere questa frase: c'è molto di sbagliato in un Paese che considera la Guzzanti una a cui chiedere opinioni, qualunque sia il tema in oggetto.

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  3. beh, sterminata è la superiorità indotta dal parco opinionisti di questo fantastico paese (ma anche il sollazzo: l'elenco dei nomi del processo a x factor, per dire la più fresca sagra delle opinioni che mi venga in mente, farebbe invidia a todd browning)
    ma credo che il caso specifico sia più grave: è una loro rubrichista, ain't she?

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  4. "Non posso fare film"? Ma non l'ha riguardato Le ragioni dell'aragosta?

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