AF: "Quindi, ci sei uscita?"
IO: "No. Te l'ho detto: non ce la faccio"
AF: "Sei pazza. Ingrata. Non te lo meriti."
IO: "Non esageriamo. Lo sapevamo dall'inizio che non era.. ehm.. il mio tipo, dai"
AF: "Ingrata. Ma lo sai che si dice di lui?"
IO: "Se anche non lo sapessi ci sei tu a ricordarmelo ogni mezz'ora circa."
AF:"Dicono che ce l'abbia persino più grosso di (omissis)"
IO: "Ecco, appunto".
AF: "Qualcuno dovrà pure farti ragionare"
IO: "E questo sarebbe il tuo ruolo nella mia vita? Andiamo bene"
AF: "Ingrata. E pensare che te l'ho presentato io."
IO: "Ma infatti di questo ti ringrazio: è molto simpatico"
AF: "Giusto un eterosessuale potrebbe uscirci per la simpatia"
IO: "Se non fosse simpatico non avrei risposto neanche al primo sms"
AF: "Escici e fatti raccontare delle barzellette."
IO: "Ah ah per quelle ci sei già tu."
AF: "Perdere un uomo così è un delitto. Non si può, non si deve"
IO: "In effetti simpatico è simpatico. E poi è attento, premuroso, complessivamente carino, insomma..."
AF: "E allora escici, poi vediamo come gestirlo"
IO: "Vediamo? Cos'è questo uso del plurale?
AF: "Mi rendevo utile. Proponevo una soluzione."
IO: "La comproprietà?"
AF: "Perché no? La proprietà privata è così anni 80"
IO: "E come ci dobbiamo organizzare? Io i giorni dispari e tu quelli pari?"
AF: "Veramente pensavo a una soluzione diversa"
IO: "Cioè?"
AF: "Tu ci vai a cena. Io me lo trombo".
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