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Adesso che fanno il sequel o lo spin-off o il prequel, insomma non ho capito cosa fanno ma adesso che hanno deciso di rifare sotto qualsivoglia forma sarà la serie Beverly Hills 90210 ecco che escono fuori uno dopo l'altro i rivalutatori. Ultimo Edmondo Berselli su L'Espresso che parla di "prodotto praticamente perfetto" e ricordando la puntata in cui Brenda scopre che Dylan e Kelly se la intendono dice che "è uno dei pianti migliori mai visti in un serial". Per me che all'epoca ero una ragazzina di provincia che non aveva mai messo piede su un aereo e probabilmente glielo avessero chiesto non avrebbe saputo neanche indicare sul mappamondo l'ubicazione di Los Angeles, figurarsi di un suo quartiere, Beverly Hills 90210 ha rappresentato tutto quello che c'era da immaginare degli Usa. Poi, certo, c'erano le problematiche adolescenziali, l'amicizia, lo stronzo figo eccetera eccetera, però soprattutto c'era la California, c'erano le palme, le piscine condominiali, i rollerblade, gli skate, i macchinoni decapottabili e il sole tutto l'anno.
(poi a Los Angeles ci andai, nel 1993 o giù di lì. Erano i primi di novembre. In valigia non misi neanche una maglia con le maniche lunghe, convinta che la California fosse esattamente come quella che si vedeva in televisione. Il primo giorno comprai un maglione, dal freddo che faceva. Il mio amico Michael - che avevo incontrato in Italia e che, secondo quando mi ero immaginata in mesi e mesi di corrispondenza, doveva come minimo ballare con Prince o Madonna - in realtà insegnava il tip tap ai vecchietti. Ovviamente Los Angeles la odiai. Per capirla davvero tornai qualche anno più tardi, con nelle orecchie la musica dei Red Hot Chili Peppers. Ma questa è un'altra storia).