iLove

Steve Jobs e la moglie Laurene Powell, circa 1997
(no, non è Joni Mitchell, però le assomiglia parecchio)

Anni e anni di battaglie civili per sdoganare la figura dell'amante, e poi

Michi Gioia nell'intervista su Vanity Fair in edicola oggi: "Sono stata l'amica intima di Romiti per dieci anni".

Cenni biografici

Dall'estate del 2008, a causa di uno sciocco incidente al collo troppo a lungo trascurato, sviluppava una forte dipendenza da antidolorifici e antinfiammatori (muscoril, aulin, voltaren, alanerv)

La giornalista musicale preferita dagli over 85

Gentile Simona Siri,
Ottima la scelta della playlist della settimana. Santogold piace pure anche me. Non a caso Bjork l'ha scelta per aprire i suoi concerti negli USA. Purtroppo, non sarò a vedere l'artista islandese lunedì sera. (...) Sono sincero, non sono un lettore abituale di "Grazia", ma mi trovavo a far compagnia alla nonna e mentre lei dormiva, ho sfogliato la rivista e mi sono imbattuto nella sua sezione musicale.
(email firmata)

Devo andare a Kinder e non ho niente da mettermi

Dando per scontato di essere stata invitata non certo in qualità di esperta o blogger o giornalista, ma, è ormai chiaro, per aumentare le fila dei bocconcini presenti in topaia, dato per scontato questo, dicevo, rimane il problema: non posseggo un paio di scarponcini da montagna. A dirla tutta non posseggo neanche un paio di scarpe da ginnastica. Secondo voi sarà possibile affittarle?
(a Park City, nello Utah, è possibile affittare di tutto, anche la tuta da sci, i guanti, il berretto, gli occhiali. tutto. vogliamo come sempre farci superare dagli americani?)

Poi uno chiede perché vado in vacanza sempre nello stesso posto

Io giuro che mi sto impegnando, ma se per andare su un'isola laggiù in fondo allo stivale devo spendere 400 euro di aereo più 50 euro di pullman più 100 euro di aliscafo e impiegarci una giornata intera, ecco alla fin fine mi ritrovo a pensare che con più o meno la stessa cifra e con sei comode ore di volo me ne vado a New York e faccio il bagno in piscina sul tetto del Gansevoort Hotel.

La compravendita immobiliare mi sconquassa dall'emozione

Quando comprai casa, ormai cinque anni fa, piansi per un mese intero: più precisamente per i quindici giorni antecedenti alla firma del rogito e per i quindici succesisivi allo stesso.
Ieri, dopo aver firmato il compromesso di vendita per quella stessa casa, ho iniziato a piangere. Praticamente non ho ancora smesso, salvo qualche pausa qua e là.
É chiaro che la compravendita immobiliare è uno sport troppo duro per il mio fragile sistema nervoso.

(non è che sono triste di vendere casa, così come non ero triste quando l'ho comprata. epperò piango. il mattone mi commuove)

Tegole estive

"Signora, lei è sfortunata"
"Può chiamarmi anche signorina, mica mi offendo"
"Signorina, anche con dieci anni in meno lei rimane sfortunata"
"Questa non è una notizia, vada avanti"
"Ha avuto qualche incidente?"
"Sentimentale? Molti. Posso parlargliene?"
"Di macchina. L'hanno tamponata?"
"Non avendo una macchina no, direi di no"
"É molto strano"
"Glielo giuro"
"Impossibile"
"Non mi crede?"
"Vabbe', comunque ha una piccola ernia in c4 - c5"
"Fantastico. Quindi mi spetta un bel ciclo di massaggi al Bulgari tuttopagato"
"Scherza? I massaggi peggiorano la situazione"
"Scusi?"
"Fanno peggio"
"E quindi?"
"Quindi iniezioni e pastiglie per almeno un altro mese"
"E ogni tanto vado al Bulgari. Almeno per una sauna, dai"
"No. Niente. Zero. Deve starsene tranquilla e basta"
"Ma che noia"
"Deve aver pazienza. Sono cose lunghe"
"Un corso di racchettoni da effettuarsi rigorosamente su una spiaggia della costa smeralda?"
"Assolutamente no"
"Eh, ma che sfiga"
"Che cosa le avevo detto? É sfortunata"

(in tutto questo la notizia più terribile è che nemmeno per un medico ottantenne sono più una "signorina")

L'arte del nastrone 2.0 (ovvero: "Presidente, ma veramente non conosce Nick Drake?")

"Virginia, secondo l'ex marito, in quei mesi vive un mondo da favola: vede spesso Berlusconi, riceve regali su regali (a volte in denaro), e per contraccambiare prepara collezioni di cd musicali per lui".

(Tutto vero. L'Espresso, pag. 35)

Appunti per una futura autobiografia (titolo: la difficile vita di una maggiorata)

Io: «Quando fai così diventi il peggior nemico di te stesso».
Lui: «L'importante è diventare il migliore amico delle tue tette».

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Esperienze da fare almeno una volta nella vita

Farsi venire a prendere sotto casa dalla macchina con autista gentilmente messa a disposizione dalla griffe che presenta il profumo e che vi ha gentilmente invitato. Andare alla presentazione (meglio: workshop) del griffatissimo profumo e ascoltare per venti minuti un distinto signore indiano parlare in inglese oxfordiano di vision, fragrance, fruitness, woody, harmony e altre cose così. Prendere diligentemente in mano i pezzettini di carta imbevuti delle varie essenze, portarli al naso con aria fintamente sapiente, annuire, annusare ancora, annuire, annusare, annuire. Il tutto circondate da un gruppo di sciurissime giornaliste del settore beauty che annusano e annuiscono epperò anche un po' si lamentano perché insomma siamo venute fin qui e non c'è niente da bere neanche uno champagnino.
Finito il workshop tornare alla macchina che vi ha fino a a quel momento aspettato, e a precisa domanda dell'autista: "Sono a sua disposizione ancora per due ore. Dove vuole che la porti, signora?", immaginare per un momento di rispondere: "Mi porti a fare shopping, prima tappa Hermès, poi Prada e Dior", ma molto più pragmaticamente poi dire: "Sarebbe così gentile da portarmi all'Esselunga?".

Prestatemi un'arma!

Sul sito del Jerusalem Post si racconta l'incredibile storia del militare israeliano che in maglietta e calzoncini ha ucciso l'attentatore con il bulldozer, ieri a Gerusalemme. Secondo quanto riporta il sito, il nostro eroe per caso stava andando in bicicletta quando, accortosi dell'accaduto, ha mollato la bici a lato della strada, ha chiesto in prestito un'arma (era in bicicletta e non aveva la sua dietro ed evidentemente a Gerusalemme tutti vanno in giro armati), è salito sul tetto del bulldozer, e ha sparato al terrorista. Al fine di proteggerne l'dentità, però, il Jerusalem Post non ne rivela il nome (lo chiama solo "M") e sfuoca le due fotografie in cui si riconosce il volto.
Meno male che c'è il Daily Mail, che le foto le pubblica senza censura, se no non avremmo mai scoperto che l'eroe per caso, oltre che coraggioso, è pure un figo pazzesco.

La supposta superiorità tecnologica della sinistra

Sofri è stato convocato alla prima riunione della direzione nazionale del PD e si lamenta che, in barba alla volontà di coinvolgere persone che fanno lavori normali, la convocazione è arrivata con soli 6 giorni di anticipo. Vabbe', ma almeno è arrivata per email, vero?

Ma vuoi vedere che

Io Berlusconi non l'ho (mai) votato, eppure dopo l'ultima sua vittoria elettorale ho pensato: "Ma vuoi vedere che questa volta ci stupisce positivamente? Ma vuoi vedere che - perché punta ad un futuro al Quirinale, perché meglio consigliato, perché più saggio di suo - a questo giro se ne esce con delle leggi che fanno davvero bene all'Italia? Ma vuoi vedere che lui e Walter si trovano, si stanno simpatici e fanno finalmente queste cavolo di riforme? Ma vuoi vedere che proprio quando tutto sembra perduto diventiamo finalmente un Paese normale?". Ma vuoi vedere che?

Mi gioco il jolly

Consapevoli che il momento più bello ed emozionante della serata è quando parte la clip con tutti i morti dell'anno e alla fine tutti scattano in piedi ad applaudire, i membri dell'Academy Award stanno seriamente pensando di attribuire fin da ora un Oscar a Heath Ledger per la sua intepretazione del joker in The Dark Knight (qui un informatissimo blog interamente dedicato al film, pieno zeppo di video).

Il tempo delle mele/UK edition

A quanto pare Doherty ha scritto una struggentissima canzone d'amore per Kate Moss, nel disperato tentativo di riconquistarla. Non lo si ripeterà mai abbastanza, qui: "Kate, molla quel vegano noioso e torna con Pete. É la tua amica Simona* che te lo chiede".







* qui ci andrebbe il link al pezzo su RS in cui raccontavo della mia serata da amichetta di Kate, ma ho scoperto che non è online. toccherà fidarvi della parola.